giovedì 8 novembre 2007

Giochi senza frontiere « Attention...trois, deux, un...FIIIT! »

Giochi senza frontiere (in francese Jeux sans frontières, in inglese It's a knockout) è una trasmissione televisiva prodotta dall'European Broadcasting Union (EBU).

La prima edizione fu nel 1965 e, a parte l'intervallo tra il 1983 e il 1987, andò in onda ogni estate ininterrottamente fino al 1999. I giochi senza frontiere erano una sorta di Olimpiadi dove ogni nazione partecipante era rappresentata da una propria città che si sfidava in prove molto divertenti e particolari, con le città delle altre nazioni. Nel 1965 parteciparono Belgio, Francia, Germania Ovest e Italia e nel corso degli anni si avvicendarono in totale 20 nazioni.

In Italia il programma veniva trasmesso, dall'inizio fino al 1982 (anno in cui terminò la prima serie), dapprima sul "Secondo canale" della RAI, in seguito Rete Due, (dal 1971 al 1977 veniva condotto da Giulio Marchetti e da Rosanna Vaudetti) e poi, dal 1988, fu trasmesso su Raiuno. L'Italia ha vinto 4 volte: nel 1970, 1978, 1991 e 1999, ed è stata anche l'unica nazione sempre presente nelle edizioni ufficiali estive (30). Vennero disputate anche delle edizioni invernali. Questa trasmissione televisiva ha anticipato di anni il processo di avvicinamento dei vari paesi dell'Unione europea, in anni in cui non si parlava ancora dell'euro.

Il gioco consisteva in una serie di prove che le nazioni dovevano affrontare per guadagnare punti. Nelle prove in cui le nazioni si sentivano più forti potevano giocare il jolly, che faceva raddoppiare il punteggio totalizzato, mentre, a turno, saltavano una prova per giocare il fil rouge. Nel 1994 la squadra che non giocava "scommetteva" su un'altra ottenendo gli stessi suoi punti.

Fino al 1995 la trasmissione è stata itinerante: i Giochi venivano ospitati a rotazione dalle diverse nazioni partecipanti, cosicché di puntata in puntata i Giochi si svolgevano sempre in scenari diversi. Dal 1996 si è optato per una sede fissa: Torino nel 1996, Budapest nel 1997 (con finale però a Lisbona), Trento nel 1998, Isola di Capo Rizzuto nel 1999. Alla puntata finale di ogni edizione accedevano le squadre che per ciascuna nazione avevano ottenuto i risultati migliori nel corso delle puntate "eliminatorie". Ovviamente, essendo un programma dell'Eurovisione, a trasmetterla erano le tv affiliate, ma per la Svizzera la situazione è stata particolare: dal 1967 al 1982 tutte le tv SRG SSR idée suisse trasmettevano l'evento, nel 1992 invece li trasmise solo TSR (francese) e dal 1993 al 1999 TSI (italiana).

L'assenza dei Giochi dai palinsesti televisivi europei aveva causato in questi anni non poche proteste. In un'intervista del 2005 Ettore Andenna, storico conduttore per l'Italia, ha dichiarato: "La Rai ha ricevuto in una sola estate, l'anno dopo che erano finiti i Giochi Senza Frontiere, ben 7.000 lettere di telespettatori che rivolevano i giochi; e la Grecia, la Svizzera e la Slovenia vorrebbero ripartire". Ed effettivamente nel 2001 il programma sembrava sul punto di tornare dato che 6 nazioni erano disposte a partecipare (anche l'Italia, ma con lo spostamento da Raiuno a Raitre), poi è saltato tutto.
Anche all'estero l'assenza si è fatta sentire: in Slovenia, l'interesse per i Jeux è stato tale che la tv pubblica RTV di Lubiana, mandando in replica le registrazioni dei giochi degli anni passati, ha realizzato picchi di ascolti.
Il 20 luglio 2006, l'EBU aveva comunicato l'intenzione di riprendere le trasmissioni dei Giochi dopo un'assenza che durava dal 1999, e che era stato trovato un accordo per la produzione con la società Mistral: tuttavia, in seguito, alcuni problemi (in particolare di carattere finanziario) hanno bloccato l'edizione 2007, mentre si spera di poter organizzare quella del 2008. Ma i fan credono che la EBU non avrebbe accettato di riproporre il programma senza l'Italia, la nazione sempre presente.
Per la nuova edizione, si parlava di otto puntate più quella finale: ogni puntata si sarebbe dovuta comporre di cinque giochi, più il classico fil rouge e che le squadre avrebbero potuto utilizzare un jolly ciascuna. L'Italia, unica nazione sempre presente, era in trattativa per la partecipazione (e secondo indiscrezioni avrebbe indossato il colore bianco). Inoltre 2 comuni, Rosolina e Catania, avevano scritto alla RAI proponendosi come città ospitante nel caso la EBU optasse per la sede fissa come nelle ultime 4 edizioni.

Il 26 dicembre 1990, si svolse a Macao, allora colonia portoghese (tornata alla Cina nel 1999), una puntata speciale dei Giochi: la città infatti, viste le sue origini europee, rivendicava il proprio diritto all'organizzazione. Ettore Andenna e Feliciana Iaccio presentano la puntata per l'edizione italiana; in quest'occasione partecipano Jaca (Spagna), Trogir-Traù (RSF Jugoslavia), San Marino (San Marino), Guimaraes (Portogallo), Bergamo (Italia), Macao (Macao). La puntata venne vinta a pari merito da Bergamo e Trogir con 46 punti; seguirono, ancora a pari merito per il terzo posto, San Marino e Guimaraes con 34 punti, Jaca con 30 ed ultima Macao, organizzatrice dei Giochi, con soli 20 punti.
Oltre a questa si sono spesso organizzate puntate speciali per ricordare qualcosa che avesse a che vedere con la trasmissione.
Inoltre negli anni '80 e '90 si sono svolte alcune edizioni invernali di JSF (Giochi sotto l'albero, Questa pazza pazza neve) le quali erano ovviamente ambientate in località montane; l'ultima è del 1992 con Italia, Francia, Svizzera (quella italiana), e Cecoslovacchia (ma con soli paesi della parte ceca): vinse la ceca Novo Mesto Na Morava.

La trasmissione ha sempre avuto un carattere ludico di programma di intrattenimento. Aveva, però anche l'ambizione di avvicinare i popoli del continente europeo. Curiosamente, negli anni novanta le squadre partecipanti erano tra le altre quelle di Malta, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovenia, tutti paesi successivamente entrati nell'Unione europea.
È molto significativo che quando, su proposta di Ettore Andenna, divenuto eurodeputato, il Parlamento Europeo ha emanato una direttiva comunitaria sulla televisione, ha dato come titolo Televisione senza frontiere, chiaro ricalco del titolo della trasmissione.

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