domenica 25 novembre 2007

Tutto casa e Chiesa

Barricata nel suo appartamento di via Giulia, dietro Campo de Fiori nel cuore di Roma, Nancy l’ha scampata ancora. L’ufficiale giudiziario che le ha notificato l’ennesimo avviso di sfratto è arrivato da solo, senza la forza pubblica. Le è andata bene. Stasera avrà un tetto sotto il quale dormire. Domani, chissà.
Nancy Elseberg è americana, ha 72 anni e una vita da cantante lirica alle spalle. Da oltre 40 anni vive a Roma, in un piccolo appartamento preso in affitto dal Pontificio Collegio Armeno, proprietario dell’intero stabile di via Giulia. In 40 anni Nancy non ha mai sgarrato. Ogni mese ha versato la somma dovuta. I preti armeni la sfrattano non per morosità, ma per finita locazione. Un appartamento al centro di Roma infatti è un tesoro inestimabile. Vale molto di più dell’affitto pagato ogni mese da Nancy. Per questo i porporati intendono cacciarla. Si chiama speculazione immobiliare.

Solo che stavolta a speculare non è un “palazzinaro” qualsiasi, bensì un ordine religioso che gode, come tutti gli enti ecclesiastici, dello sconto del 50% sull’Ires, la tassa sui redditi degli affitti. Nello stabile di via Giulia Nancy non è l’unica sotto sfratto. Uno degli inquilini, stremato dalle pressioni dei porporati, si è già trasferito. Non ne poteva più dell’incubo dello sfratto. L’unico a non avere problemi coi preti armeni è Roberto Sciò, titolare dell’albergo “Il Pellicano” a Porto Ercole. Singolare coincidenza: due appartamenti al piano terra, dopo anni lasciati sfitti, sono passati da poco all’Hotel “St. George”, a due passi dallo stabile di via Giulia. Una raffica di sfratti vaticani si sta abbattendo sulla capitale. A Roma Santa Sede ed enti ecclesiastici possiedono un palazzo su quattro. Chiese e luoghi di culto, certo. Ma anche alberghi, case d’accoglienza e appartamenti in affitto.

Il valzer degli sfratti è iniziato nel 2000 con la fine dell’equo canone. Oggi nella Capitale sono circa 35.000 le persone che rischiano la casa. Nel 2006 sono stati eseguiti circa 6000 sfratti. Non tutti, ovviamente, riguardano appartamenti del Vaticano. Il 15 ottobre, scaduto il decreto blocca sfratti, è tornato l’incubo. A Nancy è andata bene. Domani tocca a Nadia, invalida, sfidare la roulette russa dello sfratto. Lei vive col marito in un appartamento a ridosso del Colosseo. Il proprietario dell’immobile è il Collegio Maronita “Beata Maria Vergine”. Per cacciare Nadia i Maroniti hanno chiesto l’uso della forza pubblica. Giusto per illustrare che cosa s’intende per carità cristiana.


(Paolo Dimalio)

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