La nomina è arrivata dal Direttore generale dell'UNICEF, Ann Veneman, durante una cerimonia alla sede centrale dell'UNICEF di New York.
«Ishmael Beah parla a nome dei bambini e adolescenti che, in tutto il mondo, sono rimasti vittime durante la loro infanzia di violenze, privazioni, e altre violazioni dei loro diritti» ha detto Ann Veneman. «Ishmael rappresenta un eloquente simbolo di speranza per le giovani vittime di violenze, oltre che per coloro che lavorano per smobilitare e reinserire i bambini coinvolti nei conflitti armati.»
«Come bambino soldato, i tuoi diritti sono costantemente violati» racconta Beah, che è stato reclutato con la forza nella suo paese d'origine, la Sierra Leone, quando aveva soli 13 anni.
Due anni dopo, l'UNICEF negoziò con i signori della guerra il rilascio di Beah e di altri piccoli combattenti, inserendolo in un programma di riabilitazione. Alla fine, Beah riuscì a raggiungere New York e terminare gli studi.
Il suo diario d'infanzia, "A Long Way Gone", è diventato un best-seller internazionale e attraverso il libro, conferenze e dibattiti, ha fornito al mondo intero una migliore conoscenza della vita di un bambino soldato.
«Per molti osservatori, un bambino che non ha conosciuto altro che la guerra, un bambino per cui il kalashnikov è stato l'unico modo per sopravvivere e la giungla la migliore comunità che lo abbia accolto, è un bambino perso per sempre per la pace e lo sviluppo. Io contesto questa visione» ha affermato Beah. «Per il bene di questi bambini è essenziale dimostrare che un'altra vita è possibile.»
La nomina di Ishmael Beah coincide con il 18° anniversario della Convenzione sui diritti dell'infanzia, un trattato internazionale creato per prevenire sofferenze come quelle che Beah ha subito.
Oggi è anche il giorno in cui la prima generazione di bambini nati dopo l'adozione della Convenzione ha raggiunto la maggiore età.
La Convenzione, approvata dall'Assemblea Generale dell'ONU e aperta alla firma e ratifica degli Stati membri il 20 novembre 1989, stabilisce le regole fondamentali per una vita migliore per tutti i bambini, ed è l'accordo sui diritti umani più ratificato al mondo.
I diritti che la Convenzione sancisce includono il diritto alla sopravvivenza, il diritto a essere protetti da influenze dannose, da abusi e sfruttamento, e il diritto a partecipare pienamente alla vita familiare, culturale e sociale.
La Convenzione è diventata una misura universalmente accettata della responsabilità globale in tema di infanzia e uno strumento efficace per promuovere condizioni e circostanze che favoriscano la sopravvivenza e lo sviluppo dei bambini.
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