Divac viene scelto nei draft del 1989, all'età di ventun anni dai Los Angeles Lakers, con la 26° scelta assoluta. A Divac tocca l'ingrato, nonché difficilissimo compito di essere il centro dei Lakers l'anno dopo il ritiro di Kareem Abdul Jabbar. Nonostante qualche problema iniziale con la lingua, si ambienta bene nell'ambiemte losangelino grazie anche all'amicizia che lo lega da subito al leader della squadra Magic Johnson.
La squadra è vecchia e il primo anno di Divac segue i due titoli vinti consecutivamente: nei play-off del 1990 la squadra è eliminata al secondo turno dai Phoenix Suns. La stagione dopo è "il canto del cigno" dei grandi Lakers degli anni ottanta di Magic e James Worthy; sulla panchina non siede più Pat Riley, bensì Mike Dunleavy. I Lakers arrivano comunque in finale dopo aver eliminato gli Houston Rockets, i Golden State Warriors e i Portland Trail Blazers. In finale assistono al primo dei sei titoli della coppia Michael Jordan-Scottie Pippen che battono Los Angeles in 5 partite, nonostante i Lakers si siano portati sull'1-0, espugnando in gara 1 Chicago.
L'anno dopo la squadra perde Magic, ritirato per la sua sieropositività, e lo stesso Divac gioca solo 36 partite a causa di un infortunio che non gli permette di contribuire come vorrebbe. Nei play-off arriva solo un'eliminazione al primo turno per mano dei Blazers. Stesso destino l'anno dopo quando l'eliminazione arriva per mano dei Suns in 5 partite. Divac però sale di livello come gioco personale, e occupa stabilmente il ruolo di centro titolare. La stagione 1993-1994 è quella più buia per i Lakers: con il ritiro di Worthy arriva l'assenza dalla post season, evento che non capitava dagli anni settanta. Divac si assesta su ottimi livelli, diventando il primo marcatore della squadra, anche se con una media piuttosto bassa (14,2 punti a partita). Con l'innesto di Cedric Ceballos e Nick Van Exel la squadra ritrova la spinta persa l'anno prima, arrivando al secondo turno dei play-off, dopo aver eliminato al primo turno i favoriti della Western Conference, i Seattle Supersonics; l'eliminazione arriva per mano dei San Antonio Spurs.
A metà della stagione 1995-1996 arriva la notizia shock del ritorno in campo di Magic, il grande amico di Divac. L'atmosfera viene galvanizzata dal carisma di Johnson, e si pensa ad una cavalcata nei play-off. È pertanto percepita come una grande delusione l'eliminazione al primo turno da parte dei Rockets. A fine campionato i dissapori sorti all'interno dello spogliatoio portano Magic al secondo e definitivo ritiro. Jerry West, il general manager della squadra, programma un'importante campagna acquisti, il cui obiettivo dichiarato è Shaquille O'Neal.
Divac diventa così un peso per la squadra, perché nessuno vorrebbe averlo in spogliatoio scontento del suo minutaggio, ed è chiaro che è incompatibile con O'Neal. Viene così ceduto ai Charlotte Hornets in cambio dei diritti su Kobe Bryant. Divac percepisce come un tradimento l'essere stato ceduto per un liceale.
A Charlotte Divac trova un'ottima squadra, composta principalmente dalla guardia Glen Rice e dall'ala Anthony Mason. La prima stagione è un successo dato che si compila un record che vede 54 vittorie a fronte di solo 28 sconfitte. Nei play-off arriva però la batosta, con l'eliminazione al primo turno in 3 partite per mano dei New York Knicks. L'anno dopo, nonostante il record peggiori, arrivando a 51 vittorie e 31 sconfitte, viene superato il primo turno, battendo gli Atlanta Hawks in 4 partite. Al secondo turno però gli Hornets si devono inchinare di fronte alla forza dei Bulls di Jordan che li eliminano in 5 partite. Nell'estate del 1998 Divac diventa free agent e decide di andare sul mercato.
Viene firmato dai Sacramento Kings per giocare da centro titolare e anche per dare una mano a Pedrag Stojakovic, connazionale di Divac appena arrivato a Sacramento. Sotto il coach Rick Adelman la squadra migliora in fretta, grazie anche al contributo di stelle come Chris Webber. Insieme a Webber Divac forma la migliore coppia di lunghi passatori, trovandosi alla perfezione nello schema Princeton Offense. Nei play-off arrivano però due eliminazioni precoci al primo turno, una da parte degli Utah Jazz, l'altra da parte dell'ex squadra di Divac, i Lakers. Proprio contro i Lakers inizia una rivalità causata da partite giocate spesso punto a punto e con vari contatti duri. Nella stagione 2000-2001 arriva il passaggio del turno contro i Suns, ma al secondo turno i lakers eliminano ancora i Kings. Divac combatte contro il migliore O'Neal della carriera, cercando di arrangiarsi come può contro un giocatore decisamente più forte fisicamente. L'anno dopo i Kings sono ormai maturi per la finale. Battono Jazz e Mavericks nei primi due turni per poi scontrarsi ancora con i Lakers nella finale di Conference. È una serie durissima combattuta in campo ma anche attraverso i giornali. Divac accusa O'Neal di fare sempre fallo in attacco e il centro dei Lakers afferma che Divac è un cascatore, un giocatore che non fa altro che buttarsi. Guidati da un maestoso Mike Bibby i Kings si portano sul 3-2, ma perdono gara 6 a Los Angeles. Gara 7 è in programma a Sacramento e per imporsi i Lakers hanno bisogno di un supplementare. Per Divac e i Kings è una beffa notevole. Nei due anni successivi i Kings si fermano troppo presto per le loro aspettative: nei play-off del 2003 vengono eliminati al secondo turno dai Mavericks anche a causa di un infortunio occorso a Webber. L'anno dopo sempre al secondo turno sono i Minnesota Timberwolves ad eliminarli. La beffa è che sia nel 2003 che nel 2004 i Kings perdono giocando gara 7.
A Sacramento comprendono che è finito un ciclo e che Divac comincia a non essere più il giocatore decisivo dei primi anni ai Kings. Nell'estate del 2004 Vlade è di nuovo free agent ed esprime il desiderio di tornare ai Lakers se i Kings non faranno un'offerta adeguata. I Kings non sono interessati a lui e il serbo si accasa di nuovo ai Lakers, orfani di O'Neal che nell'estate era stato ceduto ai Miami Heat. Divac però è in condizioni fisiche precarie e un'ernia lo costringe ad un'operazione chirurgica che lo tiene fermo per ben 67 partite, permettendogli di dare un contributo davvero esiguo. Nell'estate del 2005 annuncia il suo ritiro.
Divac è stato un giocatore che negli anni migliori della sua carriera aveva un'eccellente mobilità in rapporto alla sua mole. Dotato di ottimi movimenti in post basso, il suo forte resta il passaggio. È considerato a detta di tutti uno dei migliori se non il migliore centro passatore della storia. In carriera è l'unico giocatore insieme ad Abdul Jabbar e Hakeem Olajuwon ad avere collezionato almeno 13.000 punti, 9.000 rimbalzi, 3.000 assist e 1.500 stoppate. È stato convocato per l'All-Star Game nella stagione 2000-2001. Ha ottenuto l'inclusione nel migliore quintetto di rookie nella stagione 1989-1990. In carriera con la nazionale jugoslava prima e serba poi, vanta due medaglie d'argento alle Olimpiadi (Seul 1988 e Atlanta 1996) e una medaglia d'oro ai mondiali di Indianapolis nel 2002.
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