mercoledì 22 agosto 2007

Giacinto Facchetti

Giacinto Facchetti (Treviglio, 18 luglio 1942 – Milano, 4 settembre 2006) è stato un calciatore e dirigente sportivo italiano, già capitano della Nazionale di calcio italiana e difensore dell'Inter.

Iniziò la carriera nella squadra di calcio del suo paese natale, la Trevigliese, nel ruolo di attaccante. Venne scoperto da Helenio Herrera che lo portò all'Inter per il finale di stagione 1960-1961, trasformandolo in terzino. Il cambio di ruolo fu la chiave di volta per la carriera di Facchetti, che si affermò come uno dei più importanti difensori della storia del calcio italiano.

Il suo esordio in Serie A avvenne il 21 maggio del 1961, in un Roma-Inter conclusosi con la vittoria dei nerazzurri per due a zero. Nonostante il giovane Facchetti non avesse disputato un buon incontro, l'allenatore Herrera lo incoraggiò con una dichiarazione che successivamente si rivelò di buon auspicio per il calciatore:
« Questo ragazzo sarà una colonna fondamentale della mia Inter. »

Facchetti divenne uno dei cardini della cosiddetta "Grande Inter" che si aggiudicò la Coppa dei Campioni nel 1964 e nel 1965 e il campionato italiano nel 1963, 1965, 1966 e 1971. Con la squadra nerazzurra vinse anche due Coppe Intercontinentali ed una Coppa Italia. Abile marcatore e discreto incursore d'area (con l'Inter in 634 partite realizzò 75 gol: fu nel 1965-66 il primo difensore italiano a segnare 10 reti in un campionato), il terzino bergamasco nella sua carriera fu sempre fedele all'Inter diventandone una delle bandiere storiche. Verso la fine della carriera venne schierato anche come libero. Come giocatore si rivelò fondamentalmente corretto in campo: venne espulso solo una volta nell'arco di tutta la sua carriera.
In Nazionale, Facchetti esordì il 27 marzo 1963 in un incontro valido per la qualificazione all'Europeo dell'anno successivo disputato ad Istanbul contro la Turchia (vinse l'Italia 1-0). Da allora disputò un totale di 94 match con gli azzurri, record superato solo da Dino Zoff, Paolo Maldini e Fabio Cannavaro. Vinse da capitano gli Europei del 1968 e arrivò secondo dopo la storica vittoria per 4-3 sulla Germania Ovest ai Mondiali di Messico 1970.

Lo stesso anno in cui Facchetti diede addio al calcio ebbe l'opportunità di fare il dirigente accompagnatore dell'Italia durante i Mondiali argentini del '78.
Dopo esser divenuto rappresentante all'estero per l'Inter, divenne Vicepresidente dell'Atalanta, per poi tornare dai nerazzurri di Milano durante la presidenza di Massimo Moratti col il ruolo di Direttore Generale. Divenne Vicepresidente dopo la morte di Giuseppe Prisco e, infine, Presidente il 19 gennaio 2004, dopo le dimissioni di Massimo Moratti.
Da Presidente dell'Inter, ha vinto 2 Coppe Italia, 2 Supercoppe italiane di calcio e 2 scudetti, sempre con l'Inter (il secondo conquistato nella stagione sportiva della sua prematura scomparsa).
Gli ultimi suoi acquisti presentati da lui sono stati Luis Figo e Zlatan Ibrahimovic. L'ultimo riconoscimento tributatogli è stato il Golden Foot, premio assegnatogli qualche giorno prima della sua morte, come uno dei più grandi calciatori di sempre assieme a Raymond Kopa, Alcides Ghiggia, Zico e Ferenc Puskás.

Da alcuni mesi malato di tumore al pancreas, Facchetti si è spento a Milano il 4 settembre 2006. I funerali, celebratisi nella chiesa di S. Ambrogio a Milano, hanno visto la presenza di molte autorità sportive e politiche e di gente comune. In onore di Giacinto Facchetti l'Inter ha deciso di ritirare la maglia numero 3.
In sua memoria, e in particolare in memoria dei suoi valori morali, La Gazzetta dello Sport ha istituito il premio "Il bello del calcio", che alla sua prima edizione è stato vinto dal giocatore del Vicenza Julio González, e la Lega Calcio ha nominato il Campionato Primavera "Trofeo Giacinto Facchetti".


« Lassù in un cielo nero-azzurro, non solo azzurro, sarà come un grande spogliatoio che lo accoglie sempre con un grande applauso, quando entra e quando esce. »
(Roberto Vecchioni)

1 commento:

Anonimo ha detto...

grande Giacinto, da bambina mi sono innamorata di lui ed ho cominciato a tifare Inter.
Grande uomo, grande cuore