domenica 5 agosto 2007

Rino Gaetano: ma il cielo è sempre più blu

Nato a Crotone, in Calabria, il 29 ottobre 1950, Rino Gaetano (pseudonimo di Salvatore Antonio Gaetano) si trasferì a Roma a dieci anni per motivi di lavoro dei genitori e nella città capitolina visse per tutto il resto della sua vita.
Dopo le prime esibizioni al Folkstudio, viene scoperto da Vincenzo Micocci, e il debutto discografico avviene nel 1973: usando lo pseudonimo Kammamuri's, pubblica per la It il 45 giri I love you Marianna (sul lato B Jaqueline); prodotto da Antonello Venditti e Piero Montanari, la canzone del lato A potrebbe essere interpretata come un'orecchiabile metafora sulla marijuana. In realtà qui si riferisce all'affetto che lo legava alla nonna Marianna, con la quale giocava da piccolo, e gioca sul doppio senso della parola.

Nel 1974 pubblicò il suo primo album, Ingresso libero, che non ottenne particolari riscontri di vendita né di critica, pur mostrando già i segni dello stile estroso e strampalato che avrebbe caratterizzato la sua breve ma folgorante carriera; tra i brani presenti da ricordare Ad esempio a me piace il sud (già nota perché incisa l'anno precedente da Nicola Di Bari con un testo leggermente diverso) e I tuoi occhi sono pieni di sale.
Il successo arrivò l'anno dopo con il 45 giri Ma il cielo è sempre più blu.

Nel 1978 Rino Gaetano partecipò al Festival di Sanremo con la canzone Gianna (canzone con la quale non voleva presentarsi, in quanto lui avrebbe preferito Nuntereggaepiù che comunque avrà un gran successo in seguito), con cui si piazzò terzo alle spalle di Anna Oxa e Matia Bazar. La hit parade ribaltò i risultati del Festival, e Gianna rimase per diverse settimane al primo posto in classifica.

In realtà al Festival non voleva proprio partecipare ma costretto dalla casa discografica, per ripicca presentò una canzone riadattata sugli accordi di Berta Filava cambiando il testo e usando soprattutto la chitarra (questo dichiarò lui). Ottenne il risultato che si aspettava e confermò come una pseudo cover senza troppe pretese e impegno artistico poteva, e può ancora, concorrere ad una manifestazione canora che, secondo il suo parere, era sempre più in declino.
Artista estremamente poliedrico, nel 1981 recitò nel Pinocchio di Carmelo Bene a Roma nel ruolo della volpe.

Purtroppo la carriera di Rino Gaetano si interruppe tragicamente con la sua morte, avvenuta a soli trent'anni, in un incidente stradale a Roma il 2 giugno 1981, quando, al volante della sua Volvo 343, (qualche giorno prima la sua Volvo si distrusse in un incidente del tutto simile e lui rimase illeso, comprò una macchina del tutto identica ma subì un altro, fatale, incidente) si schiantò contro un camion sulla via Nomentana all'altezza dell'incrocio con via XXI aprile. Sia pur prontamente soccorso, in fin di vita, venne rifiutato da cinque ospedali, una circostanza sorprendentemente simile a quella narrata in uno dei suoi primi testi, e morì per la gravità delle ferite riportate, a pochi giorni di distanza dalla data fissata per il suo matrimonio. È sepolto al cimitero del Verano.

Il primo libro su di lui, che è anche la sua prima biografia ufficiale, uscì nel 2001, a 20 anni esatti dalla sua scomparsa.

1 commento:

vindemiatrix ha detto...

La canzone a cui si fa riferimento non è mai apparsa in alcun disco ed è riconducibile al periodo del cosiddetto Folkstudio.
Stiamo parlando de "La ballata di Renzo", che racconta la storia di un giovane che, a seguito di un incidente d’auto, non riesce a trovare un ospedale per il ricovero.
E la sorte fu ancora più cattiva con lui. Ben tre dei cinque ospedali che rifiutarono di prestargli soccorso sono citati nel testo della canzone.