martedì 28 agosto 2007

Ucciso per non aver ucciso

Kenneth Foster, afro-americano, il 30 agosto verrà giustiziato per un omicidio mai commesso. Dopo 11 anni nel braccio della morte nel carcere di Huntsville, in Texas, salirà sul patibolo perché non aveva previsto che il suo complice, invece che una rapina, stava per commettere un omicidio. E' la legge texana, caso unico negli Stati Uniti.
Il 14 agosto del 1996, Foster si aggira in macchina nei quartieri alti di San Antonio, dove sulle strade si affacciano le abitazioni di chi ha soldi da spendere. Lo sanno bene i quattro ragazzi del ghetto nero di Austin, Kenneth Foster, Mauricio Brown, Dwayne Dillard e Julius Steen, perché stanno programmando una rapina. Con Foster al volante iniziano a seguire Michael LaHood Jr, il figlio di uno dei più noti avvocati bianchi della città. Quando scende dalla sua auto insieme alla fidanzata, Brown lo segue, mentre gli altri lo aspettano con il motore acceso. Pensano alla fuga, ai soldi che si divideranno. Ma improvvisamente si sente uno sparo: LaHood si affloscia sulla strada mentre la fidanzata urla, e i quattro provano a scappare senza successo. In poco tempo sono già davanti alla polizia.

Quasi un anno dopo, il 5 maggio del 1997, il processo si conclude con la condanna a morte di Kenneth Foster, che la sera dell'omicidio non ha mai toccato un'arma. Secondo la Law of Parties, la legge delle parti in causa, un individuo è responsabile di un crimine commesso da altri se è lecito pensare che avrebbe potuto prevederlo e, quindi, impedirlo. E, in forza di questa legge, Foster sarà giustiziato. In vigore solo in Texas, dove pochi giorni fa è stato condannato a morte il 400esimo detenuto dal 1982 e quasi altrettanti aspettano l'esecuzione, la Law of Parties è molto controversa anche negli Stati Uniti. A favore della sospensione della condanna del detenuto numero 999232 si sono pronunciati numerosi avvocati e associazioni, oltre alla giuria popolare del Texas, ma non c'è stato nulla da fare. Foster, in aula, insiste nel proclamarsi innocente: non sapeva che il suo complice volesse commettere un omicidio, stava semplicemente aspettandolo in macchina. Mauricio Brown, quello che ha sparato a LaHood, conferma la sua versione dei fatti e per questo, il 19 luglio del 2006, viene ucciso con un'iniezione letale. Piovono petizioni e manifestazioni a favore di Foster, che nel frattempo presenta il suo ricorso al Tribunale federale distrettuale. A maggio del 2005, con una sentenza di 95 pagine, il giudice Royal Ferguson annulla la condanna a morte "perché non è provato che Kenneth Foster uccise Michael LaHood né che potesse prevederlo". Ferguson, basandosi sulla giurisprudenza della Corte suprema federale, trova il modo di aggirare la Law of Parties e chiede che Foster sia riprocessato e condannato all'ergastolo con la possibilità, dopo 40 anni, di uscire con la con la condizionale. L'accusa ricorre alla Corte federale d'appello del Quinto circolo ma il giudice Maria Teresa Herr, il 13 marzo del 2006, firma la condanna definitiva in forza, ancora, della Law of Parties. Data dell'esecuzione: 30 agosto 2007.

Dice che non si rassegnerà mai, che è una lezione che ha imparato quando era bambino. Foster è nato nel ghetto nero di Austin nel 1976, da una prostituta e da un tossicodipendente con precedenti per droga. Frequenta le scuole superiori, si diletta in piccole rapine e si appassiona alla musica, soprattutto hip-hop. Dopo vari lavoretti in case discografiche della zona a 19 anni fonda una sua etichetta, la Tribulation Label, si sposa e nasce la figlia Nydesha. E ha continuato il suo percorso anche quando è diventato i detenuto numero 999232: scrive poesie, fonda l'associazione Drive. E' un gruppo di detenuti come lui condannati a morte che vuole fare conoscere i lati oscuri del sistema penitenziario statunitense dove si rimane in cella per 22 ore, si può parlare al telefono solo cinque minuti una volta ogni sei mesi e non ci sono possibilità di lavorare o studiare. Per portare avanti la causa a favore di Foster, oltre alle petizioni e alle proteste, è uscita una compilation musicale dal titolo Cruel and Unusual Punishment (punizione crudele e inusitata) a cui hanno collaborato vari artisti contrari la pena di morte. La moglie Jav'lin, invece, ha messo online sul sito http://www.javlin.nl/ il video hip-hop Walk with me (Cammina con me) che racconta la storia dell'omicidio mai commesso. Vederlo costa 99 centesimi, un contributo simbolico alla raccolta fondi per la commutazione della pena. "Ho scelto l'hip-hop - ha detto la donna - perché viene dalla strada, dalla gente che ha capito che Kenneth è innocente". Ma ormai l'unica speranza che gli rimane è che, nel giorno dell'esecuzione, gli venga concessa la grazia.


(Veronica Fernandes)

1 commento:

Nebbia ha detto...

Il governatore del Texas Rick Perry ha commutato la pena di morte per Kenneth Foster in un ergastolo. Foster era stato condannato a morte in base alla 'Law of parties', una controversa legge sulla responsabilità penale dei complici che il Texas - unico Stato negli Usa - applica ai casi di pena capitale. Dopo aver esaminato il caso dell'uomo, la commissione per la liberta e i perdoni dello Stato del Texas aveva raccomandato a Perry, con sei voti contro uno, di commutare in ergastolo la condanna a morte dell'uomo, rimasto in macchina nel corso di una rapina finita in omicidio. La sua esecuzione era fissata oggi alle 18 ora del Texas (le una di notte in Italia).