lunedì 17 settembre 2007

Portobello

Non si può ricordare Portobello senza pensare alla tragedia umana di Enzo Tortora: come dimenticare il suo volto sofferto la sera del 20 febbraio 1987, la frase "Dunque, dove eravamo rimasti..." e il conseguente scrosciante e commosso applauso del pubblico? Enzo Tortora ci avrebbe lasciato di lì a poco, minato non solo nel morale ma anche nel fisico dopo la sua assurda e ingiusta detenzione carceraria.
Nel 1977 Enzo Tortora era appena rientrato in Rai: il suo ritorno era stato fortemente voluto dal direttore di Rai Due Massimo Fichera che gli aveva assegnato, congiuntamente a Raffaella Carrà, la conduzione di "Accendiamo la lampada".

Il conduttore genovese era reduce dal suo secondo esilio dalla Rai. Nel 1969 aveva elegantemente condotto la Domenica Sportiva: in un'intervista a un giornale aveva dichiarato che la Rai era come"un jet colossale guidato da un gruppo di boy-scout che si divertono a giocare con i comandi". Questa frase, sicuramente non priva di fondamento - e per certi versi ancora attuale - aveva scatenato le ire dell'alta dirigenza della Rai. Scattò automaticamente il suo allontanamento dalla Rai, punizione non nuova per lui dopo che negli anni '60 era stato allontanato per aver permesso ad Alighiero Noschese un'imitazione di Amintore Fanfani giudicata offensiva dai censori dell'epoca.

L'idea di Portobello nacque nel 1977 e fu partorita dalla mente feconda di Enzo Tortora, della sorella Anna, di Angelo Citterio, di Adolfo Perani e di Gigliola Barbieri. Il fulcro intorno a cui si incentrava la trasmissione era la gente comune e in particolare la gente tipica della provincia italiana, con i suoi valori semplici e con le sue ingenuità. La conduzione di "Campanile sera", fatta insieme a Mike Buongiorno, con la conseguente frequentazione delle piccole cittadine della provincia italiana, rappresentò per Enzo Tortora una esperienza fondamentale.

Nacque in questo modo la TV verità, genere che in seguito avrebbe dato origine a numerosi cloni, alcuni dei quali di natura eccessivamente patetica e lacrimevole. Come pensare all'attuale "Chi l'ha visto" o a "Carramba che sorpresa!" senza ricordare la rubrica "Dove sei" e la sua sigla musicale carica di suspence? Oppure pensare ad "Agenzia matrimoniale" o a "Stranamore" senza pensare a "Fiori d'arancio"?

"Dove sei" e "Fiori d'arancio" erano due rubriche fisse di Portobello: oltre ad esse la trasmissione era incentrata sulla presenza di inventori scovati negli angoli più nascosti della provincia italiana. In ogni puntata venivano presentate un certo numero di invenzioni e idee, alcune delle quali di natura veramente strampalata e ai limiti della follia: come dimenticare il tipo che voleva spianare il colle del Turchino per creare uno sfogo naturale alla nebbia in Val Padana? Oppure il gelato antisgocciolo? O la scheda elettorale circolare?

Dopo la presentazione di ogni invenzione questi strani personaggi venivano accompagnati dentro anguste cabine, ognuna delle quali era dotata di un telefono su cui pervenivano le offerte -molte volte completamente prive di fondamento- delle persone interessate alle invenzioni. Tutto finiva quando Enzo Tortora pronunciava la fatidica frase "Big Ben ha detto stop!". Prima che ogni telefonata giungesse agli inserzionisti vi era il filtro delle famosissime telefoniste capitanate da "Sua soavità" (nella definizione di Enzo Tortora) Renée Longarini: assurgere al ruolo di telefonista nella trasmissione Portobello era un grosso trampolino di lancio per le giovani di belle speranze dell'epoca: basti pensare che il ruolo di telefonista è stato appannaggio di personaggi come Gabriella Carlucci, Eleonora Brigliadori e di Susanna Messaggio.

Un altro momento clou della trasmissione era l'ingresso in studio del pappagallo Portobello e dell'ospite di turno che aveva il compito di farlo parlare. L'impresa si rivelò di puntata in puntata sempre più ardua e riuscì solo alla attrice Paola Borboni: il premio vinto dall'attrice fu devoluto in beneficenza e servì per pagare le cure relative a una operazione a cui fu sottoposto un bambino di Genova.

Nella conduzione della trasmissione Enzo Tortora si fece coadiuvare per la parte musicale da Lino Patruno che, con la sua Portobello Jazz Band, curava in maniera jazzistica gli intermezzi musicali fra una rubrica e l'altra.

Il successo di Portobello fu travolgente. Nel 1977, anno dell'esordio, si collocò al 10° posto fra i programmi più visti con un pubblico medio di circa 20 milioni di telespettatori, nel 1978 si collocò al 2° posto con 25 milioni di telespettatori e nel 1979 raggiunse il 1° posto con 25,1 milioni di telespettatori.

(Gianpietro Vairo)

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