Nato a Mestre il 31 gennaio 1974, Davide inizia a giocare a pallacanestro sin da giovane, sperimentando prima vari ruoli, per poi diventare guardia, nonostante i 201 centimetri di altezza, notevoli per una guardia in Europa, diventando una dei giocatori più importanti in questo ruolo nel continente.
Proprio la sua altezza lo rendeva un giocatore atipico per il suo ruolo, non bellissimo esteticamente, ma concreto.
In serie A disputa 178 partite: le prime quattro stagioni a Caserta (1991-1995, tre in A1 e l'ultima in A2), poi alla Madigan Olimpia Basket Pistoia (1995-1996), per approdare alla sua ultima squadra, la Telemarket Roma, nella stagione 1996-1997, nella quale colleziona 28 presenze.
Nel 1996 stava per essere ceduto alla squadra spagnola del Badalona ma scelse di restare in Italia e giocare nella squadra della capitale.
In carriera in Serie A ha messo a segno 1890 punti.
Debutta in nazionale il 12 novembre 1995 contro la Finlandia, a Helsinki, indossando la maglia azzurra per 18 volte.
Debutta in nazionale il 12 novembre 1995 contro la Finlandia, a Helsinki, indossando la maglia azzurra per 18 volte.
Durante una gara estiva amichevole, parte di un torneo quadrangolare di precampionato, disputata a Gubbio, Ancilotto fu vittima di un malore improvviso.
Il giocatore è poi deceduto all'ospedale "San Filippo Neri" di Roma, dove era stato ricoverato per una settimana, per un aneurisma cerebrale, la sera del 24 agosto 1997.
In suo onore, a Mestre, la sua città natale, il Palazzetto dello Sport del CONI è stato ribattezzato con il suo nome, "Davide Ancilotto".
A Roma, la Virtus Pallacanestro Roma ha ufficialmente ritirato il suo numero di maglia, il 4, e la tifoseria gli ha dedicato la curva, ricordandolo ogni partita con uno striscione.
A Caserta, città dove Ancilotto si è affermato alla ribalta della pallacanestro nazionale ed internazionale (4 stagioni in casacca bianconera), la curva del Palamaggiò è intitolata ufficialmente al suo nome.
Il giorno 2 giugno 2007, a poche ore da una storica semifinale per la sua ultima squadra (la Virtus Roma), il sindaco della capitale Walter Veltroni, insieme al presidente della Virtus Lottomatica Roma Claudio Toti e alcuni dirigenti della squadra, ha provveduto a dedicargli una targa nella città Eterna, in prossimità del PalaEur.
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