Nel 1849 fu promulgata una legge che favoriva l'immigrazione straniera nei distretti a ridosso dell'amazzonia peruviana, generalmente abitati solo dalle popolazioni native, in gran parte indios di razza meticcia.
Si voleva così ricreare una sorta di Reducciones, le famose "Riduzioni" nate nel 1700 tra i confini del Brasile, Uruguay e Paraguay, vere e proprie colonie indipendenti dove le popolazioni indigene venivano "civilizzate"ricevendo istruzioni di civiltà e religione, arti e mestieri.
Nel 1855 fu dato via libera in maniera definitiva al progetto di immigrazione per mano del governo Castilla che intendeva insediare circa 10.000 coloni.
I primi 300 coloni arrivarono nella valle di Pozuzo il 25 luglio 1859 e per circa 120 anni nessuno seppe niente di loro.
Vissero così totalmente abbandonati dalla patria nativa e al riparo dalle vicende politico-storiche del loro nuovo paese: il Perù.
Il popolo biondo non si è perso d'animo per questi "cent'anni di solitudine", anzi ha reagito all'isolamento lungo e forzato sviluppando una buona economia locale che, con l'apertura di una prima strada nel 1970, ha permesso a questi uomini di lingua tedesca di iniziare un commercio ed un interscambio commerciale con le regioni peruviane confinanti, comportando inevitabilmente alcune prevedibili contaminazioni sociali.
Ma Pozuzo e gli altri villaggi appaiono comunque ben saldi e determinati nel mantenere le loro origini: il cibo, i vestiti tipici che vengono indossati nei giorni di festa, le stesse abitazioni in legno di stile prettamente tirolese con tetti alti a forma di punta, con i balconi ed i giardini curati ed in perenne fioritura, qui tutto conferisce e rimanda alle dolci vallate delle nostre Alpi, con la differenza che siamo sulle pendici a ridosso della selva amazzonica.
E' un esperienza unica ed affascinante, arrivare fin qui, dove finiscono tutte le strade e si prosegue seguendo le anse di un fiume.
Poi finalmente dopo l'angoscia del percorso che sembra non portare a nulla ed in nessun posto e dopo quasi dieci ore dall'ultimo avamposto, ecco Pozuzo: il paradiso nascosto, la valle del popolo biondo.
Dimenticato il serpentone che accompagna il rio Huancabamba finalmente il diradarsi della foresta, apre uno scenario unico e irripetibile: alberi e fronde ricche di foglie e fiori straordinari; magiche e colorate orchidee rubano l'interesse alle numerose cascate e corsi d'acqua che fanno sembrare questa piccola regione un eden terreno.
Il Parco Nazionale Yanachaga-Chemillén comprende Pozuzo ed altri piccoli villaggi situati a circa 350 km dal capoluogo Cerro de Pasco; abitati da popolazioni austro-germaniche emigrate fin qui dopo aver rincorso un sogno di prosperità e felicità negato in patria nei primi anni del 1800.
Un emigrazione lunga e dolorosa che decimò le poche centinaia di persone che dopo un viaggio da incubo si stanziò in queste valli dando per sempre un addio alla loro terra di origine ma non per questo dimenticandone gli usi ed i costumi.
L'eden di Pozuzo è stato creato dalla gente, ed è la gente di Pozuzo la ricchezza più grande.
Qui ci puoi lasciare veramente il cuore; la bellezza e la freschezza di queste genti molto semplici ti pervade di "saudade", nostalgia per la vecchia cara Europa.
Pozuzo, Oxapampa (a 1814 mt. di altezza) e gli altri centri più piccoli della regione del Pasco, vivono principalmente di allevamento di bestiame e di agricoltura con la produzione di caffè e parecchie varietà di frutta e verdura.
Il turismo non rappresenta al momento una voce di rilievo per la comunità austro-germanica, anche perché la destinazione è fuori dai percorsi tradizionali del Perù più turistico.
Il periodo di maggior festività è la settimana che dal 25 luglio celebra la fondazione della colonia.
Rodei, gare di bellezza, musica tirolese, carri allegorici e grandi libagioni rendono piacevole il soggiorno tra questa comunità, che ha saputo ben integrarsi con le popolazioni locali, quelle che da sempre chiamano la valle con il nome di "Pozuzu" ovvero "il fiume di acqua salata" in lingua amuesha.
Per arrivare in questi luoghi si deve prendere da Lima la Carretera Central fino a La Oroya, attraversando molte regioni che si differenziano per idrografia e geografia.
Tarma, San Ramon e La Merced sono gli ultimi avamposti che indicano la lunga via per Oxapama prima e poi per Pozuzo.
Le strade sono condizionate dalla stagione piovosa che spesso le rende impraticabili in alcuni tratti.
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